Nell’attuale contesto socio-economico le pubbliche amministrazioni sono chiamate ad operare coniugando l’esigenza di assicurare la legittimità sul piano formale della propria azione con il perseguimento di strategie di sostenibilità ed efficienza, muovendosi in un contesto amministrativo, finanziario, competitivo e tecnologico sempre più complesso, indirizzando le proprie scelte verso iniziative che permettano di raggiungere nello stesso tempo obiettivi di interesse pubblico, di sviluppo economico e di garanzia dei diritti sociali. Ciò comporta, dunque, innanzitutto la necessità di ripensare le priorità e le modalità dell’intervento pubblico secondo un approccio più funzionale all’attrazione di investimenti privati ed allo sviluppo di un mercato dei servizi di interesse economico generale che sia sostenibile e di qualità, promuovendo investimenti pubblici specie nel campo delle infrastrutture e dei servizi pubblici.

Nello stesso tempo, i sempre più frequenti fenomeni di corruzione e cattiva gestione nell’ambito del settore degli appalti, delle infrastrutture e dei servizi pubblici, rendono sempre più urgente l’adozione di interventi strutturali tesi ad un effettivo contrasto di tali fenomeni. Ciò richiede in primo luogo un impiego razionale ed efficiente delle risorse disponibili, trasparenza e tracciabilità delle decisioni assunte e la puntuale rendicontazione dei risultati di gestione verso tutti i portatori di interesse, tanto con riferimento alla fase di affidamento dei contratti quanto a quella di esecuzione degli stessi.

Tutto ciò determina la necessità di investire sulla qualificazione delle pubbliche amministrazioni e, in particolare, delle stazioni appaltanti con l’obiettivo di rafforzare la loro capacità di rivolgersi al mercato per coglierne tutte le opportunità, attraverso l’efficace gestione degli appalti pubblici. Puntare sulla qualificazione rappresenta anche la sfida che fa da sfondo alla nuova disciplina dei contratti pubblici (d.lgs. 36/2023) che, a partire dall’introduzione del principio di risultato, da un lato riconosce alle amministrazioni aggiudicatrici una maggiore flessibilità nella gestione delle procedure di affidamento e, dall’altro, favorisce il ricorso agli strumenti di partenariato pubblico-privato per la realizzazione di nuove infrastrutture, per la rigenerazione di quelle esistenti, per favorire la transizione energetica e ambientale, per lo sviluppo dei servizi pubblici e per accompagnare la transizione digitale della pubblica amministrazione.

Per conseguire le finalità sopra indicate le amministrazioni devono potenziare la pianificazione, nell’ottica della selezione delle iniziative di spesa e della sostenibilità degli impegni, devono investire nella revisione dei processi operativi, innestando negli stessi i concetti della qualità e del miglioramento continuo, devono infine innovare gli assetti organizzativi, per dominare la complessità del quadro normativo di riferimento, realizzare economie di scala, ridurre i rischi operativi e di corruzione, capitalizzare le conoscenze.

I risultati prodotti dall’attività di ricerca svolta dall’Osservatorio evidenziano l’esigenza di un salto di qualità delle stazioni appaltanti che, a sua volta, rinvia alla necessità di acquisire uno specifico know-how in campo giuridico, ingegneristico, tecnologico ed economico-finanziario ed una progettualità ad oggi largamente assente nel settore pubblico.

Tali risultati mostrano, in particolare, l’esigenza di una maggiore qualificazione delle pubbliche amministrazioni e, in particolare, delle stazioni appaltanti, specie nei settori delle infrastrutture e dei servizi pubblici i quali, per la loro complessità, richiedono una sempre maggiore e più sofisticata capacità di comprendere i bisogni, fornendo risposte adeguate, nel rispetto dei principi di concorrenza e dei vincoli di finanza pubblica. Inoltre, l’esigenza di acquisire un know-how specifico in materia di diritto amministrativo e di essere costantemente aggiornati di fronte all’incessante mutare del quadro normativo e regolatorio è fortemente sentita anche dai privati operanti nei settori delle infrastrutture e dei servizi pubblici i quali svolgono la propria attività a stretto contatto con le pubbliche amministrazioni e sono i diretti destinatari delle norme di diritto amministrativo, sia nell’ambito dell’attività provvedimentale che contrattuale.

L’Osservatorio nasce perciò con il preciso obiettivo di supportare il settore pubblico e gli operatori di mercato nel cogliere queste sfide, mettendo a disposizione del settore delle infrastrutture e dei servizi pubblici il know-how ed il sapere scientifico sviluppato dai nostri esperti in campo giuridico, ingegneristico, tecnologico ed economico-finanziario.

Servizi

L’Osservatorio svolge sia attività di ricerca applicata che di formazione su commessa, offrendo altresì un’ampia gamma di servizi di supporto normativo e amministrativo:

  • analisi della giurisprudenza e della dottrina su argomenti di interesse specifico per il committente;
  • esame delle iniziative legislative in corso ed aggiornamento sui lavori parlamentari;
  • analisi dei progetti di legge europei, nazionali e regionale
  • esame degli interventi di regolazione posti in essere dalle Autorità competenti e il supporto nella fase di consultazione;
  • elaborazione di proposte di legge, regolamenti e provvedimenti interpretativi della normativa vigente nelle materie di interesse;
  • predisposizione di dossier e memorandum su argomenti e tematiche specifiche.

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